Club Bella Italia | Royal Mistresses: le Amanti Reali
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Royal Mistresses: le Amanti Reali

La lingua inglese è piuttosto ingenerosa nei confronti delle donne e della loro moralità, basti pensare che il sostantivo mistress significa sia signora, nel senso di donna maritata, che gentildonna, ma anche amante o mantenuta; la stessa parola traduce inoltre padrona e maestra. Se nel secolo passato un gentiluomo (perchè gentiluomo poi?) aveva la mistress state sicuri che non si trattava della moglie.

In passato tra le famiglie dell’aristocrazia erano consueti i matrimoni combinati e la spesso conseguente mancanza di sentimenti maritali, era giustificazione valida per entrambi i coniugi per avere relazioni adulterine più o meno alla luce del sole. Ancor più frequente per i personaggi ricchi e potenti era collezionare amanti.  I rampolli della nobiltà, stante privilegi di censo e ricchezza, vantavano una pletora di mistresses che costavano alle famiglie patrimoni per il loro mantenimento che doveva essere adeguato alla statura sociale del gentiluomo, pena la messa all’indice dai suoi pari e dalle aspiranti nuove amanti qualora questi mostrasse segni di avarizia. 

E i regnanti erano, on va sans dire, i maggiori collezionisti di mistresses. Per loro il bacino da cui attingere era sempre traboccante di scelta. Non è neanche vero che le cortigiane di alto bordo facessero tutte una fine miseranda, nel senso che magari morivano lo stesso di sifilide, però la maggior parte, quelle furbe almeno, finivano i loro giorni in grande stile e spesso riuscivano a garantire un futuro anche ai bastardi generati dalle relazioni illecite i quali ottenevano titoli, onori e ricchezze. Altre, invece, arrivavano ad avere un ruolo determinante nel governo del paese facendo pesare la loro influenza sulle decisioni del monarca e, spesso, si sostituivano in tutto e per tutto alla consorte legittima.

La linea di sangue delle amanti reali può essere tracciata e seguita attraverso i secoli. Come se l’infedeltà e la promiscuità possano essere considerati dei caratteri genetici da tramandare ovvero, l’infedeltà e la promiscuità come artefici di un destino inevitabile anche a distanza di generazioni. 

Non ho fatto studi approfonditi in materia, ma leggendo qua e là di argomenti completamente o almeno apparentemente disconnessi tra di loro mi sono imbattuta in relazioni parentali quanto meno singolari. Tutti con denominatore comune la predisposizione alla promiscuità dei protagonisti.

Così mi ritrovo a leggere di Nell Gwynn e Barbara Palmer, the protestant whore and the catholic whore come il popolo le definiva,  famose amanti di Charles II che diedero alla luce figli bastardi del re poi diventati duchi, conti, marchesi ecc da cui discendono personaggi attuali e molto conosciuti come: Diana, Princess of Wales, Sarah, Duchess of York, il filosofo Bertrand Russell, Serena Armstrong-Jones, Viscountess Linley, oltre ad un’altra Royal Mistress del secolo scorso Lady Daisy Greville Countess of Warwick amante del futuro Edward VII passata alla storia anche come The Babbling Brooke per il suo “vezzo” di mettere in piazza i suoi affari privati coinvolgendo nei vari scandali uomini ricchi e potenti con cui aveva avuto relazioni amorose e portando con le sue indiscrezioni onta e ridicolo  sulla casata dei Greville. Anche qui corsi e ricorsi storici, come dire: buon sangue non mente!

Antonella Sciortino



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